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sabato 21 settembre 2013

El Cid

Abbiamo parlato qualche tempo fa' di Annibale e Scipione..Alzi la mano chi alle elementari non si é lasciato intrigare dalle guerre puniche!!!  Beh, anche quelli della mia generazione collezionavano figurine da piccoli ma da quanto vedo gli album di oggi sono molto diversi da quelli del 1970.
Uno dei miei preferiti, comunque, era quello che raccoglieva le storie dei grandi condottieri e tra questi, tra i miei prediletti , oltre ad Annibale e a Napoleone, c'era il Cid Campeador.
Doveva ancora nascere il mio amore per la Spagna, quindi la mia ammirazione era puramente professionale: il Cid era stato capace di vincere una battaglia perfino da morto!
Dedichiamo quindi il post odierno alla vita-leggenda di questo condottiero che, oltre ad essere un abile generale, amato dai suoi soldati, era molto stimato anche dagli avversari (parola scelta non a caso: quando si segue un vero codice d'onore, si può essere avversari senza  essere nemici).
Come tutti gli eroi che si rispettino, aveva un cavallo, anche lui famoso, Babieca, ed una spada, la "Tizona" (custodita ed esposta nel museo di Burgos).
 Aveva una moglie, Doña Jimena, una tipetta tosta, e figlie da maritare: anche gli eroi sono esseri umani!
Venne esiliato ben due volte (secondo la leggenda, il peccato originale fu di aver preteso che il re Alfonso VI giurasse di non essere implicato nella morte di suo fratello Sancho II, il re precedente, del quale El Cid era primo alfiere: i re queste cose se le legano al dito! ) e la seconda volta conquistò Valencia, di cui divenne signore (la città cadrà di nuovo in mano ai Mori alcuni anni dopo la sua morte).
E concludiamo lasciando un po' di spazio anche alla letteratura e quindi a "El Cantar del Mío Cid" (Cid significa "signore"). Scelti per voi sono, ovviamente, i versi più famosi, quelli del "Primer cantar", ossia, "el Cantar del destierro" (destierro vuol dire "esilio"):

Ya por la ciudad de Burgos el Cid Ruy Díaz entró.
Sesenta pendones lleva detrás el Campeador.
Todos salían a verle, niño, mujer y varón,
a las ventanas de Burgos mucha gente se asomó.
¡Cuántos ojos que lloraban de grande que era el dolor!
Y de los labios de todos sale la misma razón:
"¡Que buen vasallo sería si tuviese buen señor!"

Adesso per la città di Burgos el Cid Ruy Diaz è entrato.
Sessanta insegne (ossia "cavalieri") si porta dietro il Campeador.
Tutti uscivano a vederlo, bambino, donna e uomo,
dalle finestre di Burgos molta gente si affacciò.
Quanti occhi che piangevano per quanto era grande il dolore!
E dalle labbra di tutti esce lo stesso motivo:
Che buon vassallo sarebbe se avesse un buon signore!

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