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sabato 8 febbraio 2014

Certe volte..

Dalle amare vicende d'Irlanda passiamo a parlare di altre forme di lotta e di protesta, tirando fuori dalla libreria un filosofo spesso ignorato o quasi nei programmi scolastici, ma i cui scritti furono d'ispirazione per Gandhi e Martin Luther King: Henry David Thoreau.
Thoreau fu infatti “il profeta della disobbedienza civile” e pagò inoltre con il carcere per aver dato seguito con le azioni alle sue convinzioni : fortemente contrario alla guerra con il Messico, si rifiutò di pagare le tasse.
Ma vediamo alcune citazioni prese dal suo saggio “On the duty of civil disobedience” (“Sul dovere della disobbedienza civile”):

If... the machine of government... is of such a nature that it requires you to be the agent of injustice to another, then, I say, break the law

Se...la macchina del governo... è di natura tale da richiedere che tu sia l'agente di un'ingiustizia verso un'altra persona, allora, io dico, non rispettare la legge.

Già, qualsiasi ingiustizia ha sempre bisogno di complicità...

It is not a man's duty, as a matter of course, to devote himself to the eradication of any, even the most enormous wrong; he may still properly have other concerns to engage him; but it is his duty, at least, to wash his hands of it, and, if he gives it no thought longer, not to give it practically his support. If I devote myself to other pursuits and contemplations, I must first see, at least, that I do not pursue them sitting upon another man's shoulders.

Non è dovere di un uomo, necessariamente, dedicarsi allo sradicamento di un'ingiustizia, fosse anche la più enorme; egli può avere benissimo altre preoccupazioni a cui impegnarsi; ma è suo dovere, almeno, lavarsene le mani e, se non le dedica altri pensieri, non darle, nella pratica, il suo supporto. Se mi dedico ad altre attività e contemplazioni, devo prima accertarmi che non le perseguo sedendomi sulle spalle di un altro uomo.

E sarebbe già qualcosa....

Non vorrei però che a seguito di questi brevi stralci che vi ho riportato il pensiero di Thoreau venisse frainteso: egli non metteva in discussione l'autorità della legge né il volere della maggioranza, che è poi la base della democrazia (anche se la qualità della democrazia si misura dal rispetto che c'è verso le minoranze..), ma affermava che nemmeno la legge e la volontà popolare possono violare i diritti fondamentali dell'individuo.
Era il 1849.

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