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giovedì 1 maggio 2014

La valigia

Continuiamo il discorso iniziato il 25 Aprile, ossia quello della lontananza da casa.
Milioni di nostri connazionali, infatti, lasciarono le loro case per andare a cercare lavoro all'estero e con le loro rimesse permisero una vita migliore alle loro famiglie e aiutarono lo sviluppo del nostro paese (le rimesse erano, tra l'altro, una voce molto importante nel saldo della Bilancia dei pagamenti).
E andando a cercare nel passato, ho trovato questo brano di Seneca che, nella sua brevità, come al solito, ci dice già tutto.

In antiqua historia multi populi suam patriam reliquerunt et locum mutaverunt, inter quos invenimus Graecorum multas colonias quae hodie in Asia sunt. Italiae oras, quas Tyrrhenum pelagus alluit, Magnam Graeciam antiqui apellaverunt. Praeterea Tyrri hodie Africam incolunt, Hispaniam Poeni, Graeci se in Galliam quoque immiserunt. Multos imperitos, qui ignota loca petebant, procellae undaeque hauserunt , alii ibi consederunt, ubi aquae et alimentorum inopia eos deposuit. Variae causae fuerunt, quibus incolae ex terris suis discesserunt: alios patriae excidia, alios domestica bella submoverunt, alios pestilentia eiecit, alios terrae fecundae fama allexit. Cotidie in nostra magna terra multa mutamus et nova fundamenta ubique iacimus. Denique pauci sunti qui in proprio loco manserunt et vix invenies ullam terram, quam etiam nunc indigenae incolunt.


Nella storia antica molti popoli abbandonarono la loro patria e si insediarono altrove, tra i quali troviamo molte colonie dei Greci che oggi sono in Asia. Le coste dell'Italia, che il mar Tirreno bagna, gli antichi chiamarono Magna Grecia. Inoltre, i Tiri oggi abitano l'Africa, i Punici la Spagna, i Greci si stabilirono anche in Gallia. Le tempeste e le onde fecero affondare molti inesperti, che si dirigevano verso luoghi sconosciuti, altri si fermarono lì dove la scarsità di acqua e di alimenti li abbatté. Varie furono le cause per le quali gli abitanti partirono dalle loro terre: alcuni li mossero le disgrazie della patria, altri le guerre civili, altri li fece fuggire la pestilenza, altri ancora li attrasse la fama di una terra feconda. Ogni giorno nella nostra grande terra cambiamo molte cose e gettiamo nuova fondamenta ovunque. Quindi sono pochi quelli che sono rimasti nel loro paese e con grande sforzo troverai una terra che sia ancora abitata dagli indigeni.

E dato che ho l'abitudine di scegliere sempre una canzone per celebrare il 1° Maggio, quest'anno tocca a “Here's to you” di Joan Baez (Here's to you).
Perché le origini e le opinioni non possono essere un crimine.

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