Editore di Directory Italia - http://directory-italia.blogspot.com/

sabato 17 gennaio 2015

Salem - Libertà e Sicurezza

Riprendiamo il nostro discorso sui rapporti tra individuo e Stato (o “città-stato”!!), ma questa volta lo faremo attraverso il dramma di Arthur MillerThe Crucible” (“Il Crogiuolo” - 1953).
Come avrete intuito dal titolo del post, l'opera racconta il famoso processo alle streghe di Salem (Massachusetts) del 1692 per denunciare il clima da caccia alle streghe creato dal maccartismo negli anni '50.
In una città puritana apparentemente tranquilla, dove il potere è nelle mani della Chiesa e dove sembra che nessuno abbia qualcosa da nascondere, d'improvviso una ragazza, Abigail Williams, nipote del reverendo Parris, per nascondere le sue mancanze nei confronti di quella che è la morale pubblicamente accettata, lancia la prima falsa accusa di stregoneria e diviene il catalizzatore della tragedia che investirà la comunità.
L'isteria collettiva e la cattiveria della gente, insieme all'ambizione di coloro che intravedono la possibilità di coronare i loro sogni, sia che si tratti della “purificazione” della città, dell'arricchimento personale oppure, semplicemente, della possibilità di esercitare un potere schiacciante sui propri simili, faranno il resto e la caccia alle streghe assumerà dimensioni enormi, anche perché l'unico modo per scampare al capestro è confessare e denunciare altre persone.
In sintesi, il conflitto tra individuo e Stato, tra libertà di coscienza e autorità, tra morale privata e morale pubblica, raggiunge l'apice nel dramma di Miller. Gli abitanti di Salem sono preda del panico a causa di quell'insicurezza che deriva loro dalla percezione che la libertà individuale va conquistando spazi a danno dell'autorità e della morale precostituita. Tutti, anche John Proctor, l'eroe di questa storia, hanno qualche scheletro nell'armadio e tutti si sentono in qualche modo colpevoli, perché tutti hanno disubbidito, più o meno spesso, alle rigide regole della loro religione.
Nella sempiterna suddivisione tra “buoni” e “cattivi”, i buoni sono quelli che poi rimangono fedeli alla propria coscienza e che pagano a caro prezzo il loro rifiuto di prostrarsi di fronte all'autorità ( non dichiarandosi colpevoli di stregoneria e/o rifiutandosi di accusare falsamente altre persone), mentre i cattivi sono quelli che, per rancore, per calcolo o per vigliaccheria, preferiscono chinare la testa e zittire la coscienza, anche quando la follia collettiva è evidente. Il dichiararsi colpevoli di stregoneria poi, oltre che a salvare la pelle, serve a lavarsi pubblicamente la coscienza da altri peccati ed a crearsi un'immacolatezza nuova.
La moralità è dentro di noi, non fuori.

Post collegati Morte di un commesso viaggiatore

Nessun commento:

Posta un commento