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sabato 26 maggio 2012

Terra di nessuno

Continuiamo la nostra passeggiata tra i grandi autori latinoamericani per parlare oggi di Juan Carlos Onetti, scrittore uruguayano che visse anche in Argentina ed in Spagna, e che nel 1981 ricevette il Premio Cervantes.
Tra i suoi vari, indimenticabili racconti ho scelto "Terra di nessuno" perchè invita alla riflessione su uno dei temi sempre attuali della storia, quello dell'emigrazione.
Nel desolato paesaggio urbano di Buenos Aires, un gruppo di persone che a prima vista possono apparire un po' stravaganti ma che, pensandoci bene, rispecchiano il sentire comune di intere generazioni, sogna di fuggire dalla capitale per trasferirsi in una fantomatica isola della Polinesia, l'unico posto al mondo dove è possibile non far nulla (l'importante è non far male a nessuno) e dove tutti pensano ai fatti loro.
Ma un simile paradiso esiste solo nei sogni e quando ci si risveglia ci si trova davanti alla dura realtà quotidiana.
Ma qual è la molla che spinge intere generazioni a lasciare il proprio paese per cercare una vita altrove?  Indubbiamente il fattore economico è importantissimo, tuttavia le cose sono più complicate di quello che sembrano:  non si spiegherebbe, altrimenti, la preferenza per alcune destinazioni rispetto ad altre che, pur offrendo delle opportunità,  risultano meno attrattive.
Alcuni individuano la ragione della "voglia di andarsene"  nella perdita dei valori tradizionali, successiva alla seconda guerra mondiale, senza che, nel frattempo, ne siano emersi di nuovi; altri, invece, in una maggior consapevolezza delle ingiustizie: quando ci si trova di fronte ad un'ingiustizia, del resto, ci sono due possibilità: o la si combatte oppure, se si può, la si sfugge.
E fuggire, probabilmente, è la cosa più saggia, come ci ricorda Salvatores con il suo film Mediterraneo, che si apre con una citazione di Henri Laborit:

"In tempi come questi la fuga è l'unico mezzo per mantenersi vivi e continuare a sognare".

E, prendendo a prestito la didascalia conclusiva del film, anche questo post è DEDICATO A TUTTI QUELLI CHE STANNO (ANCORA) SCAPPANDO.


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