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domenica 23 marzo 2014

Pari opportunità

Affrontiamo ora un altro dei temi sempre "caldi", andando ad attingere, come sempre, dai classici e, nel caso specifico, dall'Eneide.
Già, forse qualcuno si sarà chiesto perché non ho dedicato prima un po' di spazio all'opera di Virgilio...Presto detto: la nostra professoressa del ginnasio ci faceva fare l'analisi del periodo dei libri dell'Eneide, che studiavamo allora come “Epica”, e così, alla fine dell'anno, non ne potevo più di Virgilio!
Per carità, era un'ottima insegnante e le ho voluto bene, ma ricordo ancora la noia di quei pomeriggi in cui dovevo svolgere questo compito tutt'altro che eccitante, quindi non meravigliatevi se ho posticipato il dovuto omaggio alla guida di Dante nel suo viaggio ultraterreno.
Chi l'Eneide l'ha letta avrà probabilmente indovinato..Il personaggio scelto per parlare del tema odierno è Camilla, l'intrepida eroina dei Volsci, alleata di Turno .
Vediamo come ce la descrive Virgilio..

(Libro VII)
Hos super advenit Volsca de gente Camilla [803]
agmen agens equitum et florentis aere catervas,
bellatrix, non illa colo calathisve Minervae [805]
femineas adsueta manus, sed proelia virgo
dura pati cursuque pedum praevertere ventos.
illa vel intactae segetis per summa volaret
gramina nec teneras cursu laesisset aristas,
vel mare per medium fluctu suspensa tumenti [810]
ferret iter celeris nec tingeret aequore plantas.
illam omnis tectis agrisque effusa iuventus
turbaque miratur matrum et prospectat euntem,
attonitis inhians animis ut regius ostro
velet honos levis umeros, ut fibula crinem [815]
auro internectat, Lyciam ut gerat ipsa pharetram
et pastoralem praefixa cuspide myrtum.

Dopo di questi arrivò Camilla, di origine Volsca,
guidando una schiera di cavalieri e squadroni risplendenti di bronzo,
guerriera, non abituata lei con le mani femminee alla conocchia ed ai cesti di Minerva,
ma ad affrontare, ragazza, i duri combattimenti e a vincere i venti nella corsa a piedi.
Ella sarebbe capace di volare sulla sommità degli steli di una messe intatta e non avrebbe sfiorato con la corsa le tenere spighe, e anche se fosse nel mezzo del mare sospesa su un flutto ingigantito correrebbe il tragitto senza bagnarsi, con l'acqua, le celeri piante.
Tutta la gioventù, accorsa dalle case e dai campi, l'ammira, e la folla delle madri, e la contempla mentre avanza, attoniti gli animi e a bocca aperta, come il regale onore veli le spalle graziose con un mantello color porpora, come una fibbia d'oro intrecci la chioma, come la stessa porti la faretra Licia e, come pastorale, una lancia di mirto con una punta affissa.


Camilla, dunque, cresciuta nei boschi e consacrata a Diana, non ha rivali. Turno, però, pur apprezzandola, riserva per sé il compito di affrontare in campo Enea, destinandola ad affrontare soltanto la cavalleria tirrenica.
Camilla verrà uccisa a tradimento e questo evento spezzerà gli equilibri della guerra: dopo la morte di Camilla, la disfatta di Turno si respira già nell'aria...

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