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sabato 7 giugno 2014

La pagella

Si avvicina la fine dell'anno scolastico e ormai i giochi sono fatti...
Cominciamo allora, come si diceva una volta, con una “bella domanda”: lo sapete chi ha “inventato” la pagella?
Beh, ho fatto qualche ricerca e sembrerebbe che dobbiamo l'introduzione della pagella moderna niente poco di meno che agli austriaci e precisamente all'imperatore Giuseppe II, nel 1783!
Da allora abbiamo tutti un pensiero in più, a prescindere dall'età....
Infatti, se è vero che la pagella è, a seconda dei voti che vi sono riportati, croce o delizia degli studenti, è altrettanto vero che nessuno può definitivamente archiviarla.
La pagella infatti non riguarda soltanto i singoli, siano essi bambini, ragazzi, lavoratori dipendenti o professionisti...Anche le aziende hanno una pagella che misura la loro performance e che si chiama Balanced Scorecard.
E visto che ci siamo, spendiamo qualche parola su questo strumento di valutazione, progettato da Kaplan e Norton negli anni '90.
La Balanced Scorecard ha come fine quello della misurazione della performance di un'azienda e utilizza 4 diverse prospettive di valutazione:

  • prospettiva finanziaria
  • prospettiva del consumatore
  • prospettiva interna dell'impresa
  • prospettiva di innovazione e apprendimento

Per ciascuna di queste prospettive vengono poi stabiliti:
  1. obiettivi
  2. misure
  3. target
  4. azioni

E se la BSC è divenuta la pagella delle aziende, negli ultimi anni le agenzie di Rating si sono poste sicuramente al centro dell'attenzione.
Il Rating, in parole povere, è un sistema di valutazione per titoli, aziende, paesi, sulla base del loro rischio finanziario. Qui la valutazione avviene con le lettere (AAA indica una grande possibilità di pagamento degli interessi e di devoluzione del capitale, C o D, a seconda delle classi di rating individuate dalle 3 agenzie più note, ossia Moody's, Standard & Poor's e Fitch, un'alta probabilità di perdere gran parte dell'investimento efettuato).
Come vedete, c'è poco da stare allegri...Non si scappa alla pagella! Del resto, come diceva De Filippo, gli esami non finiscono mai..E visto che lo abbiamo citato, prendiamone, come al solito, un estratto:

FURIO: È di dominio pubblico il fatto che tu e Bonaria vi date gli appuntamenti qua.
GUGLIELMO: È diventato di dominio pubblico da quando l’hai saputo tu.
FURIO: Ti compatisco, perché in questo momento non sei padrone di te stesso.
GUGLIELMO: Per fortuna! Questa è la sola gioia che mi conforta, perché non essendo padrone di questo “me stesso”, che oramai mi fa schifo, ti posso dire apertamente che non voglio più subire la presenza tua nella mia vita, che sono stanco di sopportare i tuoi: “Si, va bene, ma però”, che mi sono scocciato di sopportare la legge del vivere civile che t’assoggetta a pronunziare i “si “ senza convinzione, quando i “no” salgono alla gola come tante bolle d’aria;

Già, bisognerebbe incoraggiare lo sviluppo di una maggiore sensibilità sul diritto alla privacy e sul rispetto della personalità altrui, nonché rammentare più spesso che i diritti degli altri non sono una cosa diversa dai nostri: sono la stessa cosa. E così gli esami, se pur è vero che non finiranno mai, almeno si ridurrebbero di numero.

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