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giovedì 29 marzo 2012

Cent'anni di solitudine

Della generazione del '98,  merita una menzione anche Juan Ramón Jiménez, premio Nobel per la letteratura nel 1956. Come avevo anticipato, questo però  è il periodo d'oro per la letteratura latino-americana e tra le tante opere mi sento di segnalare la raccolta di poesie "Libertad bajo palabra"  ("Libertà sotto parola") di Octavio Paz e, soprattutto, "Cien años de soledad", il romanzo di un altro premio Nobel per la letteratura, Gabriel García Márquez.
Nel fantastico villaggio di Macondo, si snodano le vicende della famiglia Buendía , in un viaggio di 7 generazioni  per arrivare alla conclusione finale che la solitudine è il destino di ogni uomo e che ogni tentativo di evoluzione è destinato al fracasso. Tra i mitici personaggi di questa saga, restano sicuramente impressi il colonnello Aureliano Buendía, che prese parte a 32 tentativi di insurrezione, tutti falliti, e scampò a qualcosa come 4 attentati, 73 imboscate, un plotone d'esecuzione e un tentativo di suicidio, nonchè Remedios la bella che, essendo troppo bella per questo mondo, un bel giorno sarà rapita dal cielo lasciando a bocca aperta tutto il villaggio.
Anche Macondo, alla fine sparirà, cancellato da un uragano, insieme a tutti i sogni, le speranze e le passioni dei suoi abitanti.

P.S. Alcune canzoni dell'album "Terra e libertà", dei Modena City Ramblers, sono dedicate al romanzo di Márquez.

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