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sabato 24 marzo 2012

Nel frattempo a est

Facciamo adesso un breve resoconto degli avvenimenti storici che seguirono la fine della seconda guerra mondiale. Nel 1949 viene creata la NATO e nel 1950 inizia la guerra di Corea. Questo conflitto, che durò tre anni e che fece milioni di morti, è stato meno celebrato dal mondo del cinema rispetto alla guerra del Vietnam, di cui parleremo successivamente, ma tenne effettivamente il mondo con il fiato sospeso per il timore di un nuovo ed ancora più devastante conflitto mondiale. Stati Uniti da un lato e Cina (la Russia si limitò a fornire aiuti) dall'altro, si impegnarono direttamente e si fronteggiarono duramente in questa guerra che ebbe vicende alterne, per giungere infine, quando i contendenti erano ormai stremati, ad una stabilizzazione e alla firma di un armistizio che riconosceva di fatto la situazione iniziale, ossia 2 stati separati con l'unica variante della creazione di una zona neutrale. Nel 1953, inoltre, Tito diviene presidente della Yugoslavia; tra i fondatori del partito comunista yugoslavo, si distinse per l'organizzazione della guerriglia antifascista durante la seconda guerra mondiale, riuscendo a cacciare i nazisti dal territorio yugoslavo, ma rendendosi anche responsabile (sia durante che dopo la guerra) di numerosi massacri a sfondo etnico. Sebbene sia stato uno dei fondatori del Comintern, non volle fare della Yugoslavia un paese allineato al blocco sovietico e riuscì così a ritagliarsi un'immagine di "unificatore" delle genti di questo paese  e di governante indipendente da Mosca, acquisendo quindi un peso geopolitico nella "guerra fredda" tra USA e URSS, anche se al suo interno mise in atto una feroce repressione nei confronti degli oppositori politici. Da un punto di vista di politica interna, bisogna riconoscere tuttavia che durante la lunga dittatura di Tito le diverse etnie presenti nella ormai ex-Yugoslavia ebbero una convivenza più o meno pacifica: quello che è avvenuto negli anni successivi alla sua morte lo abbiamo visto tutti.

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