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giovedì 5 gennaio 2012

Attenti ai masnadieri

Elementare, stiamo per trattare l'opera di un altro dei giganti del Romanticismo tedesco, Schiller.
Schiller scrisse i Masnadieri quando era ancora studente e durante una rappresentazione fu arrestato e gli fu proibito di scrivere opere letterarie.
Il dramma, che ebbe un successo straodinario, narra le vicende di Karl Moor e di suo fratello Franz (i due sono complementari). Perseguitato da Franz, che vuole subentrargli nei diritti di primogenito, Karl si unisce ai Masnadieri, un gruppo di briganti dalle idee rivoluzionarie e che simboleggiano la ribellione alle leggi e alle convenzioni. Karl, comunque, anche senza la persecuzione di Franz, si sarebbe ribellato lo stesso: egli incarna l'eroe romantico, inevitabilmente destinato all'autodistruzione. Divenuto capo dei masnadieri, si contraddistingue per la generosità verso i poveri e l'odio verso gli sfruttatori e le ingiustizie; decide poi di presentare il conto a Franz, che si uccide. Ma il racconto non può avere un lieto fine: il padre di Karl muore sapendo che suo figlio è divenuto un brigante e Karl è costretto ad uccidere Amalia, la sua amata. Karl decide per ultimo di porre fine alla sua lotta, perchè si rende conto che non può cambiare il mondo, e si consegna ad un povero contadino affinchè possa intascare la taglia (nonchè per liberarsi dalla malvagità dei suoi compagni).  
L'ordine delle cose (anche se non è il migliore possibile, è  necessario, altrimenti tutto crollerebbe) viene così salvato dalla morte dei 4 personaggi principali, ciascuno  dei quali ha delle colpe ma non per questo viene "condannato" dall'autore: il padre ha maledetto ingiustamente Karl, però perchè ingannato; il perfido Franz alla fine si pente e paga con il suicidio il suo debito; Amalia è colpevole di amare un brigante, ma all'amore tutto si perdona, soprattutto durante il Romanticismo, e Karl, responsabile di molte violenze, viene assolto per la disperazione causata dalla maledizione paterna e per la sua generosità verso gli oppressi. Vi è, dunque, una sostanziale accettazione dei personaggi, con le loro virtù e i loro difetti (e dietro ci sono i Masnadieri, che servono a fare da sfondo all'opera).
Questo dramma divenne poi anche un'opera lirica di Giuseppe Verdi.

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