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sabato 17 dicembre 2011

Che romantico quel traditore...

Ricordate i Fumetti in TV e più precisamente le avventure di Nick Carter? Alla fine della ministoria, Ten, l'assistente cinese di Carter, diceva una massima della "saggezza orientale"  e una delle più gettonate era: "Tutto è bene ciò che finisce bene..". Bene, molti anni dopo da quando, come tutti i bambini , aspettavo che su "New York calasssero le prime ombre della sera" per vedere il mio cartone preferito, scoprii che quella massima era in realtà una citazione di Shakespeare, o meglio, della sua commedia All's Well that Ends Well.
Come avrete sicuramente capito, sto per introdurvi uno dei più grandi poeti di tutti i tempi, William Shakespeare (nessuno ha saputo, a mio avviso, scavare come lui nell'animo umano) e ho scelto una delle mie opere preferite, Giulio Cesare (così ne approfittiamo anche per fare un po' di storia romana). I fatti storici, in realtà, sono ben noti: Cesare aveva perdonato Bruto ben 2 volte, la prima quando si schierò contro il I triumvirato (Cesare, Pompeo e Crasso), e la seconda quando si schierò con Pompeo nella guerra civile. Cesare lo perdonò perchè era un grande uomo, e come tutti i grandi uomini sapeva che con il rancore non si va lontano poichè si finisce, inesorabilmente, per perdere di vista le cose importanti.
Shakespeare ridisegna la storia presentando un Bruto romantico, strenuo difensore degli ideali repubblicani. Mentre Cassio e gli altri congiurati sono mossi contro Cesare dall'invidia o dal rancore, Bruto pensa al bene comune e alla libertà: non vuole che Roma cada sotto l'oppressione di una dittatura.
Quando Cassio e gli altri si recano da lui in piena notte per convincerlo a partecipare alla congiura, Bruto stava già passando una vera e propria "notte dell'Innominato".
O conspiracy,
Sham’st thou to show thy dan’rous brow by night,
When evils are most free? O, then by day
Where wilt thou find a cavern dark enough
To mask thy monstrous visage? Seek none, conspiracy;
Hide it in smiles and affability:
For if thou path, thy native semblance on,
Not Erebus itself were dim enough
To hide thee from prevention.
*O congiura, ti vergogni di mostrare la fronte minacciosa di notte, quando i mali hanno assoluta libertà?Ah, dove di giorno allora troverai una caverna tanto buia da nascondere il tuo volto mostruoso? Non cercarla, congiura: celati in sorrisi e modi affabili; perchè se vai in giro con il tuo sembiante natio, neppure l'Erebo stesso sarebbe tanto buio da nasconderti e non farti scoprire.

Nella tragedia di Shakespeare è Bruto il vero eroe, Cesare ne esce ridimensionato, così come Antonio e Ottaviano; è lui il giacobino convinto, il Saint-Just della Repubblica Romana.

P.S. Per chi non ha visto i cartoni di Nick Carter e per chi ha un po' di amarcord, ho trovato questo video su youtube: Nick Carter

P.S.2: E per omaggiare ancora  l'Immortale Bardo, ecco un pezzo del Macbeth:

To-morrow, and to-morrow, and to-morrow,
Creeps in this petty pace from day to day,
To the last syllable of recorded time;
And all our yesterdays have lighted fools
The way to dusty death. Out, out, brief candle!
Life's but a walking shadow, a poor player,
That struts and frets his hour upon the stage,
And then is heard no more. It is a tale
Told by an idiot, full of sound and fury,
Signifying nothing.
*Domani, e domani, e domani, trascina il suo lento passo giorno dopo giorno, fino all'ultima sillaba del tempo registrato; e tutti i nostri ieri hanno illuminato agli stupidi la via verso la polverosa morte. Spegniti, spegniti breve candela. La vita è solo un'ombra che cammina, un povero attore che  incede e strepita sul palcoscenico durante la sua ora, e poi non lo si sente più . E' un racconto, fatto da uno stolto, pieno di rumore e di furia ma che non significa nulla.

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