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venerdì 2 dicembre 2011

Un gigante di nome Boccaccio

Se Cecco Angiolieri può essere considerato l'antenato dei "poeti maledetti", l'autore del "Decameron" (che significa, letteralmente, "I libri delle 10 giornate") esercitò un'influenza ancora maggiore sulla letteratura mondiale: Chaucer, indiscusso padre della letteratura inglese, si ispirò al Decameron nella redazione dei sui "Racconti di Canterbury". 
La produzione di Boccaccio è di tutto rilievo; una lettura che mi sento di consigliare è  il "Ninfale Fiesolano", opera semplice ed elegante che racconta l'amore del pastore Africo per la ninfa Mensola e le origini delle città di Fiesole e Firenze. L'amore ed il desiderio sono il motore che fa girare tutte le cose; dalla castità, invece, non nasce niente.

...
Ma non poté sì coperta fuggire,
che Diana, fuggendo, pur la vide,
e poi cominciò quel fanciullo a udire,
il qual forte piangea con alte stride.
Diana incominciò allotta a dire
inverso lei con grandissime gride:
– Mensola, non fuggir, ché non potrai,
se io vorrò, né ’l fiume passerai.


Tu non potrai fuggir le mie saette
se l’arco tiro, o sciocca peccatrice! –
Mensola già per questo non ristette,
ma fugge quanto può alla pendice,
e giunta al fiume, dentro vi si mette
per valicarlo; ma Diana dice
certe parole, ed al fiume le manda,
e che ritenga Mensola comanda.


La sventurata era già a mezzo l’acque,
quand’ella i piè venir men si sentia,
e quivi, sì come a Diana piacque,
Mensola in acqua allor si convertia;
e sempre poi in quel fiume si giacque
il nome suo, ed ancor tuttavia
per lei quel fiume è Mensola chiamato.
Or v’ho del suo principio raccontato.

......

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