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mercoledì 28 dicembre 2011

O tempora o mores...

Prendo a prestito questa frase di Cicerone (che la pronunciò contro Catilina) per introdurre una delle opere più importanti dell'Illuminismo, il Saggio sui costumi e sullo spirito delle Nazioni di Voltaire.
In quest'opera monumentale, Voltaire esamina la storia dell'Europa, da Carlo Magno a Luigi XIV, senza tralasciare quella delle Colonie e quella dell'Oriente.
Ma più che scavare negli archivi, Voltaire, fedele ai principi dell'Illuminismo, vuole esaminare i fatti da un punto di vista critico: per lui lo storico non è colui che si limita a riportare i fatti in modo asettico, ma colui che ne fornisce un'interpretazione.
Colpisce la profonda ammirazione per il popolo arabo:

dans nos siècles de barbarie et d’ignorance, qui suivirent la décadence et le déchirement de l’empire romain, nous reçûmes presque tout des Arabes: astronomie, chimie, médecine..

e, in un periodo nel quale l'Occidente viene considerato la massima espressione della civiltà, bisogna ammettere che è un'affermazione coraggiosa.
Ma la caratteristica principale del Saggio è il senso di orrore di fronte alle guerre e alle violenze, prodotto dell'ambizione e dell'ignoranza (Voltaire non rinuncia a lanciare i suoi strali, ogni volta che ne ha l'occasione, contro il cattolicesimo ed il Papato, colpevoli di aver tenuto l'Europa così a lungo nel Medio Evo).
Pur essendo per Voltaire la forma di governo ideale la Monarchia illuminata (Voltaire non aveva fiducia nella Repubblica), le sue idee influenzeranno sia la rivoluzione francese che quella americana.

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