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giovedì 8 dicembre 2011

Un posto chiamato Utopia

Più o meno mentre Ariosto scrive L'Orlando Furioso, in Inghilterra  Thomas More scrive Utopia, città ideale in forte contrapposizione con il Paese in cui vive. Per l'epoca, l'opera è davvero rivoluzionaria: in Utopia non esiste proprietà privata, c'è libertà di pensiero e di parola, nonchè tolleranza religiosa (che però non si applica agli atei, i quali non possono accedere a cariche pubbliche e di fatto sono disprezzati dagli abitanti di Utopia); in Utopia c'è il divorzio, ma non è consentito l'adulterio (per l'adultero c'è il carcere). Bisogna aggiungere che Thomas More era fortemente contrario alla pena di morte (a quei tempi veniva applicata anche per il furto), quindi bisogna indubbiamente riconoscere che le sue idee hanno preceduto quelle di Voltaire, Rousseau e Beccaria.
Purtroppo la Storia ha i suoi tempi e non è indulgente con chi cerca di forzarli: nel 1931 Enrico VIII fonda la Chiesa Anglicana ed il rifiuto di accettare l'Atto di Supremazia del Re sulla Chiesa costerà a More la testa.

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