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martedì 6 dicembre 2011

Gittò la tonaca Martin Lutero..

Prendo a prestito questo frammento di un verso di Carducci (la vita di Carducci fu abbastanza controversa: in gioventù fu cacciato da scuola per condotta antireligiosa, ma alla fine divenne anche senatore e appoggiò il governo Crispi (altra personalità piuttosto controversa ma, nell'Italia del trasformismo in cui vissero, "cambiare orbita" era abbastanza normale ) ) perchè è un titolo "efficace" per introdurre il mio post. Prima di passare al XVI secolo, non posso però tacere 2 meraviglie che furono realizzate proprio in chiusura del secolo XV: "l'ultima cena" di Leonardo e la "Pietà" di Michelangelo. Mentre Michelangelo inizia a dedicarsi alla Cappella Sistina, in Spagna cominciano le persecuzioni religiose, Erasmo da Rotterdam comincia a dar voce al malcontento per il malcostume della Chiesa Romana e, nel 1519, Martin Lutero pubblica le sue "Tesi". Ne seguiranno lunghi conflitti tra i paesi che aderiscono alla Riforma Protestante e la Spagna che diviene, di fatto, il difensore della Chiesa Cattolica. Ma torniamo a Lutero e ad uno dei suoi argomenti più interessanti: "il sacerdozio universale" (che, tradotto in soldoni, significa che ognuno è sacerdote di sè stesso). Lutero avrà modo più volte di precisare questo suo pensiero (e, forse, di fare almeno un parziale dietrofront in proposito); resta il fatto che con le tesi di Lutero e la Riforma Protestante comincia a svilupparsi anche l'embrione del Capitalismo.

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