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domenica 18 dicembre 2011

- Perché lascia l'Italia? - Sono uno scienziato..

Questo è un secolo ricco di avvenimenti per quanto riguarda il progresso scientifico ed il pensiero filosofico. Keplero scrive le sue teorie in "Harmonices Mundi", Harvey scopre la circolazione del sangue, Descartes scrive il suo "Discorso sul metodo", il tutto mentre l'Europa viene dilaniata dalla guerra dei trent'anni. Ma torniamo in Italia, dato che uno dei miei lettori mi ha fatto notare che sto parlando più della Spagna che dell'Italia (ma non è colpa mia se in questo secolo sono Spagna e Inghilterra ad illuminare il mondo letterario). In Italia, Galileo Galilei viene costretto, dalla Santa Inquisizione, a ritrattare  la sua teoria eliocentrica.
Non posso mancare di far riferimento, in proposito, alla Vita di Galileo di Berltot Brecht, che ci presenta il grande matematico nella sua veste umana; Galileo padre, professore, ma soprattutto uomo che deve soccombere di fronte all'ottusità dei suoi tempi: quando il suo discepolo cerca di trovare una nobile ragione all'abiura del maestro, Galileo taglia corto: "nessuna strategia volta a salvaguardare il futuro della scienza...fu paura."
La frase che regala il titolo a questo post è, infine, la risposta di Andrea, il discepolo di Galileo, alla guardia del posto di frontiera che gli domanda il motivo del suo viaggio. Sapete cosa dice la guardia al suo collega impegnato a riempire i moduli?
-Scrivi come motivo del viaggio: saggio.

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